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mercoledì 28 settembre 2011

Film Review: Carnage, Contagion, Super 8


Bonjour a tout le mond. Non sono del tutto sicura che si scriva così ma non ne ho proprio voglia di andare a controllare. Tanto sapete più o meno tutti come si pronuncia. Comunque, dicevo, buongiorno a tutti. Questo blog riprende la sua solita routine finalmente. L'estate è finita, l'ultimo anno di università è cominciato, love is in the air e tutto va bene. Quindi parlerò degli ultimi film visti, tutti e tre usciti da poco al cinema e/o forse ancora in sala.


Contagion. A me questo film non è piaciuto per niente. Nonostante abbia letto recensioni positive in qua e là io rimango dell'idea che questo film sia noioso oltre ogni modo, pretenzioso e inconcludente.
E' troppo lungo, troppo dispersivo (vuole raccontare le storie di troppi personaggi, solo Iñarritu può farlo bene) e un finale che vorrebbe avere un colpa di scena ma non che non colpisce affatto. Siamo solo sollevati dal fatto che il film sia finalmente finito.
Insomma, secondo me Soderbergh ha decisamente toppato con questo film che, nonostante si guardi per le ottime interpretazioni (anche se, ammettiamolo, vedere Matt Damon così gonfio fa un po' ridere) e per la bella fotografia, come risultato finale non soddisfa.




Super 8. Erano mesi e mesi che lo anelavo e quando finalmente è uscito nei cinema ero la persona più felice del mondo. Come mai? Perchè essendo una grandissima fan di Spielberg (e soprattutto dei film che meglio descrivono la sua poetica, quali E.T. e Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo) e una grandissima ammiratrice di quel filone eighties di cui fanno parte piccoli gioielli quali i Goonies e Stand By Me, non potevo non essere entusiasta di un film fondato sulla nostalgia per quegli anni e per quei film. Devo dire che cinematograficamente parlando non sono una fan sfegatata di J.J. Abrams, a parte qualche eccezione (soprattutto riguardo le serie tv, vedi Lost) ma con questo film credo abbia firmato il suo capolavoro. E il merito è sicuramente in gran parte dei film precedentemente citati, ma anche di J.J., che completa il pacchetto con un'ottima regia. E i piccoli attori non sono assolutamente da mettere in disparte: a partire dalla mostruosa Elle Fanning (direi anche migliore della sorella Dakota) per arrivare ai bravissimi Joel Courtney e Kyle Chandler. 



Carnage. Devo dire che attendevo con ansia anche l'ultimo lavoro del buon vecchio Roman Polanski. Visto che col penultimo L'uomo nell'ombra aveva sfornato un noir degno di De Palma dei tempi migliori e anche hitchcockiano, avevo molte aspettative anche su questa commedia tratta da una piece teatrale di Yasmina Reza. La cosa bella di Carnage, la cui trama è molto semplice (dopo un litigio al parco fra due ragazzini, i rispettivi genitori decidono di incontrarsi per discuterne e risolvere la situazione civilmente), è che si svolge interamente in una casa, senza (quasi) mai uscirne (si vede solo il corridoio di uscita). Tutto il film si regge sui dialoghi brillanti e sulle fantastiche intepretazioni dei quattro attori Jodie Foster, John C. Reilly, Christoph Waltz e la splendida Kate Winslet. Nella sua brevità e nella sua staticità non annoia mai ma ci fa ridere e riflettere sulla galoppante isteria postmoderna. Un altro ottimo lavoro per il povero Roman che latita in qua e là per l'Europa.



Questo è, mi pare. Vorrei anche andare a vedere l'ultimo di Almodovar, La pelle che abito. Vedrò se faccio in tempo. Poi adesso che la sera non so cosa fare in questa brutta città, mi rimetterò a guardare film su film. Sempre se non mi addormento alle 22 come l'altra sera. Adios!

martedì 6 settembre 2011

Music Review: Joan As Police Woman, Beach House

Visto che non ho guardato film ultimamente (o quasi, cioè, alcuni ne ho visti ma non ne ho voglia di parlarne..poi con l'inverno mi ritorna la voglia) dedico questo post a "Gli album che ho stuprato quest'anno". Mica in senso letterale. Cioè, uno ci può anche provare ma di solito gli album sono consenzienti.

Teen Dream - Beach House

Va beh, i Beach House sono la mia band preferita a pari merito coi Biffy Clyro ed è ovvio che li ascoltati molto quest'anno. Meno ovvio è però il fatto che io abbia consumato a forza di ascolti Teen Dream, uscito ormai un anno fa, perchè, da gigante fan del precedente Devotion, questo ultimo album mi aveva leggermente spiazzato e riuscivo ad ascoltare inizialmente solo Norway (che poi è uscita prima dell'album) e Used to be. Le altre tracce mi sembravano così diverse dai precedenti album, ero quasi sconvolta. E quindi niente, c'ho messo un po' a trovare il coraggio di ascoltarle. Poi quando l'ho fatto ADDIO, non ho più smesso. Le ho ascoltate tutte in loop per ore e ore, nei freddi tratti di metropolitana ad Hamburg, al parco con un pallido sole, in spiaggia al tramonto quest'estate, di notte in macchina. Insomma, everywhere, everytime. Poi i video ufficiali sono assolutamente esilaranti, cortometraggi realizzati dall'artista di Baltimora (dove si sono formati i Beach House) Allen Cordell. Vi lascio con Silver Soul, con cui ultimamente sono in fissa perchè ne ho fatto una cover.


The Deep Field - Joan As Police Woman

In meno di un mese Joan Wasser si è trasformata da sconosciuta a cantante preferita e idola assoluta. Per me, s'intende. La sono andata a vedere un pomeriggio ad Amburgo che presentava il suo nuovo album e ha suonato in acustico tre quattro pezzi. E io c'ero andata solo perchè lei è la cosa più vicina a Jeff Buckley che c'è rimasta. E alla fine, dopo quell'oretta intima al negozio di cd me ne sono innamorata perdutamente. E da allora la ascolto ossessivamente e ho ascoltato tutti i suoi album, ma devo dire che quest'ultimo è il suo migliore. Si è superata, ed è grazie all'amore. E' finalmente di nuovo innamorata e questo ha reso ogni traccia fantastica, impregnata di felicità e profondità. Gliel'ho anche detto quando sono andata al suo concerto a luglio che secondo me The Deep Field è il suo capolavoro. E lei mi ha detto "Thank you, I think that too!" con una faccia che non scorderò mai mai mai. E Run For Love è la canzone più sexy di quest'album:


Basta. In realtà sono questi due. Visto che siamo in tema musicale vorrei anche dire che, come chi mi conosce sa, sono rimasta alquanto scossa dalla morte di Amy Winehouse che da qualche anno a questa parte era una delle mie preferite. Mi è stata molto molto utile con la sua voce, le sue parole due anni fa. Mi ha aiutato veramente tanto in un periodo di merda e non ho ancora interiorizzato il fatto che se ne sia andata. Sì lo so che detta così sembra che io la conoscessi e fosse mia amica e bla bla bla però ogni volta che mi soffermo a guardare i suoi poster in camera mia mi vengono gli occhi lucidi.

"Amy was the morning now she's gone, she's reborn like Sarah Vaughan. In the sanctuary she has found birds surround her sweet sound and Amy flies in paradise.."