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giovedì 3 novembre 2011

Film Review: A dangerous method, La pelle che abito, Reality Bites, ESP, The Green Hornet

La Pelle Che Abito. E bravo Pedro, che ci porti dentro la tua psiche malata che riesce a partorire opere tanto ben fatte quanto fottute. Questo film è molto bello, e intendo MOLTO bello. E' minimale e grottesco, è reale e iperreale, è un thriller psicologico ma è un film drammatico. Antonio Banderas è estremamente capace di incarnare il freddo chirurgo che ha perso la sua famiglia che si vendica in un modo alquanto ingegnoso e bizzarro. La cosa bella di questo film è che non ti dà la possibilità di stare dalla parte di un solo personaggio, perchè ogni vittima qui è anche carnefice e alla fine risulta difficile, se non impossibile, prendere le parti di un solo personaggio. Credo che questo film possa piacere anche a coloro che 'odiano' Almodovar, perchè qui siamo alle prese con un Pedro assolutamente oscuro e magnifico.



Giovani, carini e disoccupati. Giuro che non ne avevo mai sentito parlare e che l'ho trovato per caso una sera di noia su La7. E che dire, non sapevo neanche che Ben Stiller fosse pure regista. E questo film è carino, perchè ritrae in modo divertente ma allo stesso tempo realistico la vita da giovani, carini e disoccupati statunitensi degli anni '80. La sceneggiatura è indubbiamente banale qua e là, ma insomma tutto sommato il film è bello. Alla fine si  incentra di più sulla storia d'amore tra i protagonisti intepretati da Winona Rider e Ethan Hawke. Ah ecco, vedi qual era l'altra cosa stra positiva: Ethan Hawke, mai mai mai senza fascino.



ESP Fenomeni paranormali. Va bene, 'sti film horror con la tecnica amatoriale hanno rotto le palle e c'avete pure ragione. Però questo fa anche abbastanza pietà come storia, la sceneggiatura è a dir poco imbarazzante. Non è plausibile neanche un po', non mette tensione o ansia da nessuna parte, il make-up degli zombie lo facevo meglio io e il finale fa ridere. Pessimo film, pessimo. Non m'è piaciuto per niente. Tra l'altro in Italia è stato messo il sottotitolo 'Fenomeni Paranormali' per ricalcare l'onda del successo di Paranormal Activity, quando il titolo originale 'Grave Encounters' aveva molto più senso ed è una delle poche cose coerenti del film. Ma poi sti Vicious Brothers, chi cazzo sono? Perchè se la tirano con sto nome?



A Dangerous Method. Da dove cominciare a parlare di questo film? Che non funziona per molte ragioni, la prima delle quali è la frettolosità delle scene. Il montaggio è talmente frenetico che non ti lascia nè il tempo di capire quello che hai appena visto, nè di goderti le interpretazioni degli attori (che, come rimuginavo dopo averlo visto, non sono neanche troppo outstanding). Croneneberg in questo film, non c'è checchè ne dica lui nelle interviste. A chi non è piaciuto nemmeno A history of violence (anche se con questa ultima opera non ha nulla a che fare) questo film farà decisamente schifo. E a me A history of violence era piaciuto moltissimo. Ma in questo, Cronenberg perde ogni sua caratteristica, anzi, si perde proprio. E basta. Si perde nella trama, si perde nelle relazioni (ci vuole mostrare troppo e troppo sbrigativamente: la relazione tra Jung e la Spielrein, la relazione tra Jung e Freud, la relazione tra Jung e sua moglie), si perde molto probabilmente nell'adattare il libro e l'opera teatrale ad una sceneggiatura cinematografica. Le immagini sono indubbiamente molto belle, i paesaggi dell'Austria e della Svizzera dei primi '900 sono affascinanti ma non appena ci vengono mostrate ci vengono anche subito tolte dagli occhi cosicchè non possiamo veramente apprezzarle. E' un film che si può vedere in ogni caso, ma c'è anche da dire che bisogna avere qualche previa conoscenza di Freud e Jung per riuscire a seguirlo appieno, perchè (ad esempio) si parla di transfert e controtrasfert senza spiegarli. Perchè altrimenti si rischia di fare come una signora all'uscita dal cinema dopo lo spettacolo: "Ma è tutto incentrato sul sesso!" disse lei sgomentata. E io ho pensato: "Signora cara, se lei Freud l'avesse mai studiato non sarebbe qui a lamentarsi a bocca aperta".



The Green Hornet. L'avevo giudicato malissimo anche io dal trailer eh. Perchè, effettivamente, sembrava che Gondry avesse momentaneamente perso la ragione. E invece no, perchè lo zampino del buon Michel c'è e si nota, in qua e in là in tutto il film e soprattutto nel finale. Ecco, il finale. Chiunque avrebbe fatto finire la storia con Seth Rogen e la Cameron Diaz che vanno insieme, e invece no! E' una cosa che ho trovato fantastica. Seth Rogen non mi convince appieno nella parte del bell'imbusto (me lo ricorderò sempre come lo sfigato ciccione di Knocked Up, c'è poco da fare). Gli effetti speciali invece sono molto molto belli e sempre azzeccati. E si ride sempre durante tutto il film. Quindi The Green Hornet è promosso a pieni voti!


Non è finita qua, farò un altro post a breve perchè ne ho visti molti altri. E soprattutto devo ricordarmi quali perchè non me li ricordo. HA! Tschüß!